competenza imprenditoriale

PCTO, le competenze imprenditoriali 

modulo formativo piattaforma LTO Mantova

 Buongiorno a tutti

Oggi torno per parlarvi di una nuova esperienza riguardante PCTO (alternanza scuola-lavoro), un percorso sulla piattaforma di LTO Mantova di 4 corsi che al loro interno presentavano più sezioni riguardanti proprio le competenze imprenditoriali; a mio avviso un tema molto interessante per capire meglio il marketing.

Il primo dei 4 corsi riguardava un’introduzione al design thinking tenuto dal consulente e designer Dellanoce Federico, egli, spiega che il design thinking non è altro che, tramite un approccio innovativo, può aiutare i clienti nella comprensione di problemi complessi e li segue fino alla risoluzione di questi.

Dopo aver effettuato una analisi del problema del cliente, oltre al design thinking ci si può servire della metodologia del Double Diamond (questo modello si articola in 5 fasi: le prime 4 alternano un carattere divergente ad un carattere convergente, l'ultima è la fase di test che quindi non fà parte di nessuna delle due categorie in quanto è la semplice presentazione della soluzione).

è importante sottolineare che tutte e 5 le fasi si ripetono in maniera ciclica fino ad arrivare alla realizzazione di una soluzione che soddisfi le parti interessate.

  1. Emphathy (divergente) Si chiama fase di empatia perche richiede un'attenzione particolare verso il nostro interlocutore in fase di conoscenza del problema, in questa fase, difatti, si comprende la situazione o la challenge iniziale, definisci le conoscenze aggiuntive di cui hai bisogno, scopri come ottenerlo.
  2. Define (convergente) Comprendi e dai un senso alla tua ricerca per definire se stai risolvendo il problema nel modo giusto raccogliendo i dati e formuli una visione d'insieme.
  3. Ideate (divergente) Si passa alla fase pratica valutando modi e mezzi per risolvere i problemi principali dedotti dalla sintesi della ricerca; nella fase di ideazione si dà spazio alle idee e difficilmente le si scarta, ogni proposta è ritenuta utile al fine del raggiungimento dell'obiettivo.
  4. Prototipazione (convergente) il team progetta, crea, sviluppa e fa tutto il necessario per trasformare le idee e potenziali soluzioni in qualcosa di tangibile, questa fase a volte è strettamente collegata all'ultimo punto della lista: il test.
  5. Test sul prototipo realizzato direttamente con l’utente che validino la soluzione e anche la sua applicazione nel modo più pratico possibile.
Non avevo mai sentito parlare del design thinking ma penso sia applicabile in molti contesti della vita, laddove è necessario trovare una soluzione pratica e decisa davanti a dei problemi; l'ho trovato dunque molto interessante. 

Passiamo al secondo corso che ho seguito, il quale titolo forse anche questa volta non vi dirà niente: il Business Model Canvas a cura di Filocamo Marco un head of operation presso "fta", ma cos'è il business model canvas? è un file, o meglio, template, indispensabile alle aziende per essere più competitive, per dare vita a dei business innovativi ed originali e per acquisire più valore agli occhi dei clienti.
Questa si compone di diverse parti quali: attività chiave, risorse chiave, canali, segmenti di clientela, relazione con i clienti, partner chiave, struttura dei costi etc.. 
Come potrete notare è un file abbastanza completo e necessario per migliorare sempre di più la propria azienda anche se quest'ultima si trova già in fase di maturità (rispetto al ciclo di vita del prodotto) difatti con questo template può ambire ad una posizione nel mercato sempre più rilevante.
Ma come lo si dimostra ai clienti che si è i migliori sul mercato? il primo passo è capire il target di riferimento, capire quale bisogno soddisfa l'azienda.
I canali sono quindi fondamentali a capire come il target ha scoperto l'azienda, su quali canali è meglio fare pubblicità per raggiungere il target focus.
Un altro aspetto fondamentale è quello dei ricavi, chiedendosi "come facciamo soldi?" difatti i ricavi possono derivare da più piattaforme e modalità (negozio online, percentuale sulle transazioni, abbonamento annuale/mensile, negozio fisico etc..)
Sullo stesso piano di importanza ci sono le risorse chiave che indicano quel tipo di attività fondamentali che permettono il successo della azienda giorno per giorno.
Per far si che l'azienda acquisisca visibilità spesso si ricorre alle partnership o partner chiave come lo sono McDonald e Coca-Cola quindi si parla di 2 aziende già affermate a livello mondiale che si uniscono in una partnership per aumentare le vendite l'una dell'altra. 
Ma non è tutto basato sui ricavi e sulla prestigiosità dell'azienda, infatti, quest'ultima ha anche dei costi che si suddividono in costi fissi (costi con cui l'azienda sa già di avere a che fare ogni mese) e costi variabili (quei costi che variano di mese in mese dipendentemente dai consumi aziendali e dagli imprevisti).
Potete scaricare il vostro foglio di Business Model Canvas quì.

Il terzo corso era dedicato al business plan tenuto anche questo da Filocamo Marco il quale ha introdotto il discorso del business plan come file di circa 30 pagine che contiene gli obiettivi e ambizioni aziendali del presente ma anche future.
Le parti di cui è composto sono:
  • Table of content: un vero e proprio sommario dei contenuti dove vengono illustrate le diverse sezioni e sottocategorie.
  • Executive summary: descrive in sintesi il progetto imprenditoriale, la mission, i business goals e come è strutturata l'attività imprenditoriale.
  • Overview della società: indica i risultati e progressi ottenuti all'interno di un vasto mercato.
  • Scenario di mercato: in questa sezione si inserisce l'analisi del mercato, indicando il proprio positioning rispetto ai competitor.
  • Piano di marketing: indica come e dove trovare la clientela.
  • Piano finanziario: quali sono le mosse per arrivare all'obiettivo aziendale.
Questo modello richiede delle caratteristiche ben precise per far si che sia efficace: deve essere sintetico, chiaro, originale e soprattutto concreto; cosa ce ne facciamo di un'idea irrealizzabile? quindi uno dei primi punti da prendere in considerazione ora è l'applicabilità di questa idea: è concreta e realizzabile? si! allora si passa allo smoke test che permette di valutare l'efficacia del prodotto e il conseguente interesse o meno da parte della clientela. 
Ma ora come si può fare una stima delle potenzialità del mercato nel quale ci si vuole immettere con il proprio prodotto? lo studio del TAM SAM SOM fornisce le informazioni a riguardo:
  • TAM: (Total Advestable Market) è il mercato totale disponibile. 
  • SAM: (Serviceable Addressable Market) è il mercato potenzialmente disponibile.
  • SOM: (Serviceable Obtainable Market) è il mercato realmente ottenibile.
Anche questo corso come i precedenti è stato molto interessante poichè offre la metodologia completa per analizzare il mercato soprattutto se si è agli inizi, utile per coloro che vogliono intraprendere una startup.

L'ultimo corso sulle competenze imprenditoriali riguardava il pitch-impara a presentare le tue idee condotto da Filocamo Marco.
Il pitch è la breve presentazione di una idea nel modo più efficace e accattivante possibile difatti ha lo scopo di convincere il cliente ad investire sulla propria idea.
Mi è stato spiegato che esistono diversi tipi di pitch: 
  • Elevator Pitch: breve discorso utilizzato per catturare l'attenzione di diversi interlocutori riguardo un progetto o idea business.
  • Short Form Pitch: molto rapido e diretto per far si che l'interlocutore non perda l'attenzione.
  • Long Form Pitch: che dura massimo 20 minuti e al suo interno viene inserita una auto-analisi aziendale, una parte dedicata ai competitor e un'ultima sezione dove si torna a parlare di sè come azienda.
Bisogna specificare che il pitch deve tenere conto dell'interlocutore e dunque utilizzare materiale adatto per la presentazione.  
Solitamente la presentazione inizia con la slide del titolo per poi rispondere alla domanda "chi siamo?" è fondamentale dare un'identità; si passa poi all'esposizione del problema e poi alla seguente soluzione per poi passare al business model che risponde alla domanda "come facciamo soldi?"
Si passa poi al competitor  ed infine all'obiettivo aziendale quindi "dove vediamo la nostra azienda tra qualche mese/anno?"

E questo era l'ultimo corso che ho avuto il piacere di seguire, trovo sia stata un'esperienza interessante e come dicevo alla fine della spiegazione del primo corso, molto utile in ambito lavorativo e personale poichè li ho trovati molto completi ed esaustivi in merito a tutti gli argomenti trattati; ho sicuramente imparato tante cose nuove in pochissime ore. 












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